Un anno fa avevo un iPhone 5 da pensionare.
Un iPhone che ho amato moltissimo. Non aveva niente che non andava, niente che ne guastasse l'uso (tranne iOS). Non potevo giocarci nemmeno ad Angry Birds, ma non ci gioco. La batteria era però a terra. Lo volevo cambiare solo per questo, il fatto di avere un telefono vecchio non mi crea particolari imbarazzi in società.
Il mio uso del telefono è... normale.
Foto, qualche video. Quello che non puoi fare con un computer. Il resto dopo 5 minuti di cose che non siano la lettura di una timeline o di un testo breve mi stanca, inizio a sbattere contro le limitazioni dello schermo e dell'operabilità e allora lo ripongo (in borsa, in tasca il mio telefono attuale non c'entra, l'iPhone 5 c'entrava). Neanche un articolo troppo lungo su Instapaper amo leggere sul telefono. C'è chi ha scritto addirittura un libro usando un iPhone (4!), ma non è il mio genere di perversione.
L'unica cosa che veramente uso in maniera intensiva sul telefono è la musica. Perché amo la musica terribilmente e mi piace ascoltarla bene. Gli audiofili amano più la loro attrezzatura che quello che ci ascoltano, quindi non posso mettermi nel novero. Però quando vedo i ragazzini (anche quelli stagionati) ascoltare la musica dallo speaker del telefono la tentazione è questa:
Perché è una sciatteria.
Perché non vi frega niente di quello che state ascoltando perché fa schifo.
Mentre io. Mentre io nei 10 minuti da dove parcheggio fino al mio ufficio infilo le cuffiette e sto in un film. Incrocio la gente e mi devo trattenere dal non puntargli il dito contro e ballare cantando you can't start a fire! You can't start a fire without a spark!
E una delle cose che più trovo divertenti da fare con la musica è cambiare cuffia e auricolari. Nei viaggi lunghi senza compagnia, in treno, al telefono o al Mac attacco pure un ampli. Ognuno si diverte come vuole.
Con l'iPhone 7 il giochino finiva.
Senza jack come si era rumoreggiato per tutta l'estate. What a bummer. Che tradimento infame. Ancora più amaro perché atteso. Dalla compagnia che aveva inventato l'iPod (ne ho avuti tre, due ancora funzionano), la dichiarazione d'amore più bella che la tecnologia potesse fare alla musica, il pensiero più bello che la tecnologia potesse rivolgere a chi ama la musica. Quelle stesse persone a cui un anno fa Tim Cook spensieratamente ha fatto...
La musica non era una cosa secondaria sull'iPhone di Steve Jobs. L'iPhone di Steve era an iPod, a phone, an Internet communicator. Era prima di tutto un iPod.
Capisco benissimo che se Steve fosse campato si sarebbe trovato come Cook nella situazione in cui economicamente gli utenti a cui era rivolto l'iPod e il primo iPhone avevano smesso di essere interessanti e bisognava allargare la mandria da spremere puntando su vacche novelle attratte dalla novità inutile. E forse a differenza di Cook Steve avrebbe fallito, perché il faut des couilles e lui li aveva. Ma il successo di Cook è quello di un venditore di salumi, né più né meno. Non lascia assolutamente niente.
L'iPhone 7 non l'ho neanche preso in considerazione.
Ho brevemente ipotizzato di prendere un iPhone 6 (col suo brufolone dietro), ma conosco quel telefono e so che è problematico. O forse sfigato quello che gira in casa mia. Ma il mio 5 era evidentemente persino sfiga-proof, non ha mai, mai avuto un problema che non fosse giustificato dall'usura. E problemi assolutamente secondari, come la presa Lightning mezza sfondata, ma funzionante.
Accantonato anche il 6, era spaesamento totale. Era scelta obbligata di passare ad Android. Un brivido di terrore.
Poi però, lasciando sfumare questo terrore, una riflessione calma è andata maturando nelle settimane successive: cosa è diventato iOS? Ma ti piace questo iOS? No, il 7 è stato il primo colpo al cuore che ha poi provocato la larga frattura di oggi 💔
Ci sono voluti diversi anni perché l'iOS di Forstall ci risultasse pacchiano.
Ci sono voluti 5 minuti perché l'iOS di Ive ci sterilizzasse il palato con il suo piattume, i suoi vuoti, le sue incoerenze, i suoi bianchi da ospedale psichiatrico.
Ricordo ancora l'incredulità alla visione delle icone di Safari, di Photos, di Game Center.
La cura dei dettagli di prima (con effetto iper-realistico che poi ha stufato, ma non è il punto) appallottolata e cestinata in favore di queste icone che non erano più essenziali, ma solo più approssimative e in definitiva... brutte.
iOS 7 ha reso senz'altro più sgradevole l'uso di un iPhone.
In questi quattro anni qualche eccesso è stato mitigato, ma essendo sbagliato il paradigma di fondo (un minimalismo non essenziale ma asettico), nulla è veramente cambiato quanto a feel.
Resta la camera bianca di Jony Ive.
Questa riflessione mi fece considerare meno scriteriata l'ipotesi di passare ad Android. Che è un mondo variegato con ampie possibilità di scelta, qualcosa di buono magari ci poteva essere, a cercarla.
Ed io avevo un vecchio pallino con Xiaomi.
Il primo post su questo blog, nel 2014, fu dedicato nientemeno che proprio a Xiaomi. Cosa penso di Xiaomi lo dicevo già allora, e resta valido. I copioni cinesi sono criticabili quanto si vuole, ma si avverte una passione per il prodotto, una vitalità che in Apple scarseggia. In Apple sembra si faccia il compitino. In Xiaomi sembra ci sia più libertà creativa, più sperimentazione e quindi anche più errori. Ma benvengano. Uso un loro terminale (un Mi5) da un anno e il senso di iterazione del software è palpabile. Bug, mai critici, in continuazione, corretti per far spazio a bug nuovi. E così via. Ma mano mano il software migliora, è vivo. Non riesco a dirlo di iOS.
Tutto quello che si dice di Android, quando è fatto come critica obiettiva, senza pregiudizi e fanboysm, è legittimo. È un OS meno pulito di iOS. Meno igienico, meno asettico. Non è incoerente come suole dire l'utente iOS più votato al dogma. Ma la separazione tra i layer MiUI/Android resta visibile, sì. Visibile, non urtante. MiUI dematerializza Android, ma le app sono Material, e lì avverti la frizione. La navigazione è il suo difetto peggiore perché top oriented, ma qualcosa sta cambiando. Insomma non è l'OS ideale, ma rispetto ad iOS ci trovo difetti diversi, più tollerabili. Baratto volentieri un po' di caos per una maggiore vitalità. Vitalità per esempio è quando devi passare un file da un'app a un'altra e l'interazione è più agevole che su iOS. È la possibilità di comporsi gli screen come si vuole, piazzando le icone come meglio si crede: lasciare una riga vuota, mettere un widget. È la possibilità di scegliersi un browser, e trovarne di belli. Questo l'utente iOS di oggi la chiama incoerenza. È molto presuntuoso, molto disonesto.
I feel fine.
Non so quanto sono felice, ma so che sarei infelice senza le mie cuffie.
MiUI mi piace. Non è esente da problematiche e non è per utenti non disposti ad aggiustarselo un po'. Chi ama queste cose invece, ne trae parecchia soddisfazione. Io sono a metà strada, nerd che non smanetta, ho il GPS praticamente a mezzo servizio perché dovrei cambiare la ROM e non ho voglia. Mi tengo una ROM beta che ogni settimana si aggiorna e propone novità. It's a lot of fun, ma se dovessi spostarmi in macchina su percorsi lunghi e sconosciuti dovrei cambiare telefono.
MiUI è così carina che mi fa persino dimenticare di star usando un dispositivo che dentro è Google, e io Google e la sua politica e la sua invasività non la amo. La maggiore riservatezza di Apple, ecco cosa dovrei rimpiangere veramente.
La musica?
Qualitativamente un altro pianeta rispetto all'iPhone che avevo, è molto superiore. Ma la gestione è terribile. iTunes, quello me lo piango tutti i giorni (iTunes, incredibile). Io non vivo di Spotify.
Oggi anche i telefoni Android stanno andando sul Bluetooth.
Qualcuno col jack ancora c'è però. Vedremo come evolverà il trend.
Se la scelta dovesse finire su terminali tutti jackless, prenderei ancora Xiaomi. Il resto degli Android li osservo ma nessuno mi piace veramente. Android stock soprattutto lo trovo inavvicinabile. È troppo brutto, troppo brutte le icone, troppo brutta la homescreen. MiUI conserva il buono di iOS (studiato ed assimilato) e lo integra col buono di Android. Per ora non resta che accontentarsi di questo. iOS evolve troppo lentamente a livello UI per poter sperare di vederlo risanato a breve. E un iPhone costerà ancora almeno il doppio di uno Xiaomi pari livello, per lasciarmi scontenta lo stesso, con l'audio BT, anche se avesse un bell'iOS.
Cosa vorrei? Qualche cosa di nuovo, un gioco, e del cioccolato™.
Vorrei un iPhone perché dialoga col Mac, questa è l'unica cosa che mi manca in maniera bruciante. Face Time, le chiamate, tutta la giostra insomma. Farlo con un Android si può. Come? In un modo che ti fa desistere. It just doesn't work. Ma non funzionava nemmeno AirDrop. E Apple sta spingendo sempre più a staccare l'iPhone dal Mac, anche questo.
L'iPhone dei miei sogni o fa il miracolo col Bluetooth e crea un audio di pari livello del jack, o rimette il jack. Riescono a fare FaceID, non riescono a fare un audio wireless di qualità? Non gli interessa.
L'iPhone dei miei sogni ha un iOS che non sia frutto delle perversioni di Ive.
Rimpiango questo iPhone inesistente, non quelli di adesso.