È notizia di qualche giorno fa che Panic ritirerà a breve la sua versione iOS di Transmit, il loro bellissimo client FTP. I ricavi non valgono i costi di mantenimento e piuttosto che tenere sullo Store un'app senza futuro ma ancora monetizzabile preferiscono l'onestà di dichiarare fallito l'esperimento. Chapeau.
Il fallimento è sostanzialmente economico.
L'app è un gioiellino, non è una versione castrata del corrispettivo per Mac (app storica e ad oggi ancora inarrivata), la cura dei dettagli è la stessa se non superiore:
Ha trovato poco pubblico.
Qualche considerazione.
Innanzitutto, il fallimento economico dell'app non è imputabile per intero al modello di ricavi imposto da Apple per le app iOS. È sì un aspetto problematico e viziato da un'impostazione di fondo politicamente sbagliata, ovvero che le app devono costare poco e gli aggiornamenti devono essere gratuiti (ecco perché invece di un update esce App 2, App 3 etc.), cosa che rende la competizione sull'App Store più una guerra sporca che una gara pulita a chi offre di meglio. Questo comporta che Flappy Bird faccia soldoni, mentre Transmit non copre i costi di gestione.
Ma questo non deve servire a nascondere quello che è il nodo centrale del problema, ovvero che un client FTP su un ambiente come iOS è un po' ridicolo. Non come idea in sé, anzi. L'iPad Pro perde un grosso pezzo del suo arsenale software. Ma un'app che deve maneggiare file, in cartelle, su locale e in remoto, spostandoli, rinominandoli, magari editandoli, non si incastra benissimo negli schemi di interazione che impone iOS, anche nella sua versione on steroids per iPad Pro. È già una mazzata sui ...denti quando lo si fa su desktop, e il pregio di Transmit è proprio rendere le operazioni più semplici e veloci, facendo di un'app così noiosa una cosa piacevole da usare, che non urta, che anzi delizia per cura dell'interfaccia, fluidità dell'UX, funzioni. Ma su iOS questo non basta. Su iOS c'è una parvenza di Finder che assomiglia più a un Dropbox web che a quello che conosciamo su Mac. Non basta tutto l'impegno e la buona volontà degli sviluppatori per rendere le operazioni sui file in iOS un balletto meno contorto. Molti utenti vorrebbero volare in Trasmit su iPad come fanno su Mac, ma iOS non lo consente. È lì il fallimento di Transmit.
L'iPad Pro resta ancora molto poco pro se quello che ci vuoi fare va un po' al di là di scriverci e disegnarci.
Insomma, iOS non è pronto per Transmit.
Sembrerebbe curioso che invece Coda per iOS, app compagna di Transmit ma da cui può essere indipendente, non solo sopravviva ma faccia anche buoni ricavi. Se Transmit è per roba complicata, Coda è per compiti ancora più tediosi e complessi: scrivere e mantenere codice per il web. E aggiornarlo in remoto, ovviamente (una funzione da Transmit). In fondo però si lavora su un pannello, si resta lì per tutto il tempo necessario tenendo sempre di lato una preview, fine. Meno tortuoso che localizzare e spostare file (Transmit).
Insomma, probabile che Transmit sia stato ucciso anche dal fuoco amico. Una nicchia troppo piccola per ospitarli tutt'e due. Buon per Coda, che su Mac invece ha competitor molto superiori, a cominciare da Text Edit