Se la mia cartella Apps potesse puzzare, puzzerebbe di morto.
Non è necrofilia, è necessità.
No, forse è necrofilia proprio.
Il primo cadavere che vado a scavare e depositare su ogni mio Mac è QuickSilver.
È il progenitore di app come Alfred e LaunchBar.
Alfred non lo posso usare per via del nome cretino. Fosse stato Ambrogio...
LaunchBar è ridondante.
L'icona skeuomorfica a destra dice quanto è vecchio. Ma QuickSilver resta il più bello dei tre, lo spazio che occupa quando lo si invoca è minimale e si possono impostare colori e trasparenze. Lo uso come launcher e come triggerer. I trigger sono degli shortcut che ti permettono di aprire un sito (anche in un browser che non sia quello di default), per esempio. O una cartella, o un file. Ma ci puoi fare molto altro. Come launcher ha di forte che basta invocarlo (io Option+freccia sx) e tenere premuta la lettera del nome dell'app che ci interessa per aprirla. Un fulmine. Se non la tieni premuta escono tutte le app associate a quella lettera, che lui impara mano mano.
Purtroppo su High Sierra ha iniziato ad essere lento proprio nell'apprendimento. E ogni tanto anche ad apparire ci mette troppo. Sto preparandomi insomma a dirci addio. ⚰
CandyBar.
È morta nel 2012. Apple ha deciso di rendere impossibile la sostituzione delle icone su file e app. Impossibile proprio. Su app come il Finder o TextEdit (quelle di sistema insomma) non si fa più. Per le altre, in maniera inelegantissima, ma ancora è possibile.
CandyBar permetteva di farlo in modo elegantissimo.
Ma è il Mac proprio ad essere sempre meno elegante. Non parlo di UI, parlo di UX. Mi devo solo ricordare di come ci si sente su Windows per non lagnarmi più di macOS e essere grata che ancora esista.
La mia è la generazione di CandyBar. Altro cadavere non sepolto. Imbalsamato, diciamo. Lo tengo solo per affezione? No, perché ancora servicchia. Ci tengo quelle 4 icone che ancora colleziono. Il Finder di Ollin. Che non posso più usare. Apple, quanto sei stronza.
Oggi mi chiedo perché mai Iconfactory continui a chiamarsi così e non Stickersfactory o Emojifactory.
Devo menzionare anche quest'altra, che ancora non ho finito di piangere: Notify.
Era un client mail da menu bar efficientissimo. Ci tenevo tutti i miei account, si aggiornava live, e permetteva una gestione completa del flusso botta e risposta (su quella quota di mail minoritaria che lo richiede).
La mia gestione attuale delle email è molto più farraginosa. Tengo sul Mac in ufficio solo account lavorativi. Sul mio quelli più i miei privati. Il mio hub è diventato il telefono e non ne sono contenta.
Da diversi anni è sparito il sito, è sparito lo sviluppatore, rimangono tracce giusto su quell'altro pezzo d'antiquariato che è MacUpdate. La mia licenza veniva respinta perché mancava l'altro capo dove verificarla. Allora su un Mac nuovo o fresco di reinstall io riscaricavo il trial da siti terzi, lo settavo daccapo e ogni 15 giorni lo brasavo lasciando solo le preferenze (per non doverlo riconfigurare). E andavo avanti così.
Fino a Sierra, quando ha smesso di aprirsi. 💧
E infine, cadavere non è ma quasi: GraphicConverter. Sul Mac dove lavoro lo istallo sempre. Serve? Sempre più raramente. Ma l'ho sempre avuto e non ce la faccio a non tenerlo più. Un matrimonio, insomma.