Meno male che c'è The Verge a parlare ancora di Mac sensatamente.
Ovvero del suo uso effettivo e non del grado di azzeccabilità di una previsione di Gruber.
L'ultimo uscito è un articolo di Dieter a tema app e flessibilità del desktop: In praise of customizing your computer – Here’s how (and why) I customize my Mac.
Questo ne è un altro, e questo l'ho pure commentato. Verge delivers.
Si tratta di un elenco breve, 6 piccole utility, che – in barba all'url – è anche un elogio del computer (foss'anche Windows!) contro l'iPad. L'iPad e non il tablet generico, perché il tablet generico, se mai ha avuto fiato, non respira ormai più da un pezzo.
Dieter elenca queste app:
- Flexiglass, un windows manager
- High Sierra Media Key Enabler, una pezza per la mancanza di tasti fisici sui MBP TouchBar
- Annotate, parte di CloudApp, per annotare gli screenshot
- Alfred, un maggiordomo (come da nome) da tastiera
- Vanilla, per accorpare le icone sulla menu bar
- Tooth Fairy, un utility che connette automaticamente un dispotivo Bluetooth quando questo e il Mac si vedono
Annotate non credo lo proverò nemmeno, per annotare screenshot uso ancora Skitch o, ultimamente, il tool integrato di Jumpshare che permette l'upload diretto ma non l'archiviazione in locale (peccato, è ridicolo).
Tooth Fairy non la conoscevo, l'ho installata e credo sia l'utility più cretina che io abbia mai messo su un Mac dai tempi di TakeFive. Ti salva letteralmente due clic, ma considerando che l'aggancio BT di un qualunque dispositivo resta sempre una cosa di un attrito insopportabile, ben venga. Per passare poi al telefono dovrò nientemenochè resettare le mie cuffie (Bowers&Wilkins PX), quindi quei due clic risparmiati sul Mac, per un'operazione che si fa con una certa frequenza, si apprezzano moltissimo. Altro che attrito, il BT è come grattare sull'asfalto cadendo dalla moto senza protezioni.
HS Media Key Enabler fortunatamente non mi interessa, ci mancherebbe solo quella rogna della TouchBar sul mio MBP.
Le altre sono note e le ho anche usate. Ad Alfred preferisco QuickSilver (nell'articolo mio linkato sopra c'è un confronto con Alfred), nonostante sia un cadavere, a Vanilla (che ho trovato sempre instabile) Bartender. Flexiglass è il windows manager più cazzuto in circolazione ma lo trovo troppo complesso, uso Moom perché più pratico e, come tester, Tiles (attualmente in preview, qui l'ultima build), altrettanto agile e con la peculiarità di avere uno snap to the edge Windows-style (una delle poche cose kick-ass di Windows 10 e l'unica che mi manca su Mac).
Mi meraviglio di come Dieter non usi altre cosette essenziali come quelle che andrò elencando! 😎
Tra i login items oltre ai già citati Bartender, QuickSilver e Moom, ci sono cose assolutamente essenziali:
Displaperture è totalmente inutile ma non per questo meno essenziale: mette gli angoli al desktop come era una volta sulla menubar di OSX e prima ancora del Mac OS classico (attenzione, non macOS):
E come puoi stare senza? E chi riesce a lavorare?
Ci ho scritto una letterina d'amore a Displaperture.
TextExpander (link) perché sennò ogni volta dovrei stare tre ore per battere questo ➜ o questo ¯\_(ツ)_/¯ (non c'è ancora un'emoji altrettanto espressiva di questa linea ascii).
Se Displaperture è un quirk particolarissimo dei Mac dove metto mano io e si può tranquillamente ignorare, TextExpander assolutamente no. Ci sono scenari dei più vari in cui può velocizzare drammaticamente un flusso di lavoro, dall'inserimento di snippet di codice per chi fa lo sviluppatore alle mail di risposta preconfezionata per chi fa la segretaria (customer manager se maschio). Quei task insomma di una noia estrema.
Desktop Curtain (link) non è proprio un quirk da esteti del desktop come Displaperture ma ha senz'altro una funzione esclusivamente cosmetica anch'essa. Nasconde le icone sul desktop, lasciandolo pulito e arioso. Dando un senso di ordine impagabile. L'ordine visivo è importante. Tanto per raggiungere le icone e svelare il casino di file e cartelle che tutti abbiamo sul desktop (Mojave avrà le stacks! 🎉) basta una gesture, una strusciata di trackpad, un colpetto di mouse. Desktop Curtain mi permette di azzerare la pulsione al riordino del desktop che mi porterebbe via le mezz'ore intere, consentendomi di rimandare la cosa a ogni paio di mesi. Il giusto equilibrio tra igiene mentale e igiene del desktop.
PopClip! Ma è possibile che Dieter non la conosca?! Neanche due parole per descrivere cosa fa, va provata: linklink. Se Apple avesse sviluppatori meno scimmie su macOS lo avrebbe integrato da quando è apparso su iOS.
Che altro? Dropbox e Drive (o Backup come si chiama mo') assolutamente imprescindibili. La prima è un po' antipatica ma è come Wazzapp, la usano tutti e ti adatti. Per lavoro. Per tutto il resto Backup, dove clono un paio di cartelle dal mio MBP come ad esempio quella di iTunes, per ritrovarmi sul telefono gli mp3 che aggiungo mano mano (che strazio).
E ora la parte filosofica. Cito dall'articolo di Verge:
I don’t think these sorts of utilities are useful just for computer nerds. (There’s another category we should leave behind us.) I think they’re useful for everybody. Put another way: we’re all “pro” users.
Applausi. Abbiamo sotto mano strumenti meravigliosi che hanno il pregio di doversi far scoprire da chi li usa. Una cosa che stuzzica la curiosità, che è il motore dell'apprendimento. L'iPad impigrisce, è ottimo come supporto ma elevarlo, soprattutto in mano ai bambini o ai ragazzi, a strumento unico è deleterio perché azzera quel tipo di curiosità esplorativa, pur incoraggiandone un altro di tipo più ludico, che va bene fino a una certa età (direi i 5 anni massimo). Fare la foto, dipingerci i baffi sopra (quando si ha abbastanza forza mentale per non usare gli adesivi preconfezionati delle app).
L'iPad che ingabbia nei suoi schemi prefissati va bene per utenti scimmia.
Perché essere scimmie? 🙊
E infine una notarella polemica: vale la vulgata, negli ambienti Mac-ostili, che macOS sia un sistema troppo chiuso per adattarsi veramente all'utente (e allora si vede che ho parlato per finta), che Windows sia più libero (forse per maggior disponibilità di sw vecchio di 20 anni o per la capacità inarrivabile di "sporcarsi") e che l'unico OS veramente customizzabile sia Linux. Lo è senz'altro, customizzabile. Devi costruirti tutto a mano. Mi ricordo come si masterizzavano i CD su Linux. Da terminale! Che cosa ridicola. Oggi un po' meno ma vale ancora la stessa cultura che facilità d'uso significhi software per utenti stupidi. Stronzate incommentabili.
Però sì, Linux è customizzabile: