Non che prima non l'avessi mai pulito, una passata di pezza e via sì, ma una pulizia con ispezione igienica non l'avevo ancora fatta.
Mi è venuto lo scrupolo perché la settimana scorsa è uscito un pezzo su The Outline che ha fatto scomporre persino Padre Gruber: gli attuali MacBook e MacBook Pro vengono messi ko da un micron di polvere. Un granello dopo l'altro si insinua sotto i tasti delle tastiere butterfly e tanto basta per rovinare la vita di un povero utente. Sistemare un tasto su questi portatili significa cambiare tutta la tastiera smontando un case ostico con componenti praticamente fuse l'una sull'altra. È una cosa ridicola. Ottobre segna la scadenza dell'anno di garanzia sui Pro introdotti nel 2016, sale l'ansia. Fosse una tastiera spettacolare che si lascia godere, si potrebbe – forse, bevendo un po' – soprassedere. Ma non è una tastiera particolarmente godibile. Io la trovo tutto sommato funzionale (ancora), ma è dura e rumorosa.
Il mio MB Esc (come l'ha chiamato Arment), ovvero quello da povery senza touchbar, è di giugno. È strano che Apple rinnovi una macchina a metà ciclo (ammesso che con l'hardware abbiano ancora un ciclo regolare...). Ufficialmente era perché c'erano i Kaby Lake. Ma io la testiera la sento diversa, più membranosa. Secondo me qualcosa hanno rivisto.
Quest'operazione di pulizia s'era fatta non più rimandabile. Era unticcio sul trackpad, c'era un alone nettissimo che indicava dove io lo usavo. Posso dire che è inutilmente largo, la chiazza unta era un ovoide che lasciava intonsi buona parte degli angoli. La pezza umida non è bastata, ho dovuto usare un detergente. Sì, era proprio zozzo. Il potere sgrassante l'ha sgrassato.
I tasti non drammaticamente unti, ma granellini di polvere ce n'erano. Tolti con cotton fiocc spruzzato di detergente.
Il case è stato facile da pulire, temevo accumoli di polvere sui buchini degli speaker (che non stanno proprio sotto ai buchini, ma vabbene) ma non ce n'erano. Più verso la cerniera il panorama ha iniziato a cambiare. C'erano macchioline di materiale incrostato che imputo a pappe, starnuti di bimbi, starnuti di gatti, di cui anche qualche pelo. Ho dovuto usare un pennellino sottile da acquarello, il cotton fiocc lasciava pelucchini.
Il monitor nasconde lo sporco che è una bellezza. C'era di tutto, una mappa geografica della mia vita. Che assolutamente non si vedeva. Ma in controluce è venuto fuori. Dopo aver passato la pezza imbevuta leggerissimamente di detersivo era il festival delle strisce. Alla fine le ho lasciate, però le ho tirate in orizzontale, più armoniche. Adesso vedo che sono sparite, giusto in tempo per il prossimo strarnuto.
La mela. La mela a specchio del case. Ma di che materiale è fatta? È impossibile pulirla.
Resta tutta unta ai bordi. C'è un gap minimo tra l'alluminio del case e il materiale (pare plastica) della melina, ma che non ci dovrebbe essere. Quella dell'Air che ancora ho è di un altro materiale, più ruvido, sensibilmente più spesso. Questa la pulivo con la delicatezza di un'infermiera e avevo paura di sfondarla.